DOMENICA 1 Marzo 2015: ESCURSIONE IN BICI – ANFITEATRO FLAVIO POZZUOLI
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Guida: Alfonso Cucciniello 3383611074
Solo Bici
Appuntamento ore 9,00 Piazza Plebiscito partenza ore 9,15
Passaggio da Piazza Bagnoli ore 9,45
ANDATA
- DA: Napoli ore 9.00 arrivo: 10.30
RITORNO
- DA: Pozzuoli ore 12,30 – 13,00
Si ricorda a tutti che l’escursione è rivolta alla visita dell’Anfiteatro Flavio di Pozzuoli in concomitanza della prima domenica del mese in cui l’ingresso a siti archeologici è gratuita.
Viste le notevoli dimensioni del sito e della sua bellezza ci faremo guidare da un esperta dell’arte al prezzo cadauno di 2,00 €
l’appuntamento con la guida è alle ore 11,00 precise pertanto chi volesse venire senza bici si può aggregare.
N.B.
Per quanto riguarda la custodia delle bici portare le catene e lucchetti saranno lasciate fuori dal sito non c’è spazio custodito
L’organizzazione declina ogni responsabilità per incidenti e/o danni che dovesse accadere a persone e/o a cose, prima, durante e dopo la manifestazione.
L’anfiteatro Flavio è la terza arena per dimensioni del mondo romano, dopo quelle di Roma e Capua, testimonianza della tecnica straordinaria raggiunta dall’ingegneria antica. Era collocato nei pressi dell’incrocio delle strade provenienti da Napoli, da Capua e da Cuma. Ha tre ordini sovrapposti, quattro ingressi maggiori e dodici secondari e una cava per circa 40.000 spettatori. L’anfiteatro era anche centro della vita urbana: nelle gallerie sotto l’ambulacro esterno c’ erano luoghi di culto e sedi di molte associazioni professionali, note attraverso iscrizioni. Suggestiva è la visita dei sotterranei che mostrano la complessa organizzazione dei servizi per il funzionamento degli spettacoli. Nell’arena si svolsero i primi martirii cristiani: qui, secondo la tradizione formatasi tra il V e VI secolo, nel 305 d.C. fu preparato in un primo momento il supplizio per San Gennaro e i compagni; la condanna fu poi eseguita alla Solfatara. In ricordo della presenza del Santo, nel 1689 nell’area venne costruita una chiesetta, distrutta all’epoca degli scavi nell’ Ottocento e sostituita da una cappellina tuttora visibile nell’ambulacro.